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LIMONE

Pianta di Limone

Il limone, Cetrus limon, è un albero da frutto che appartiene alla famiglia delle Rutaceae, considerato anche come un antico ibrido tra cedro e lime (in latino è anche chiamato appunto cetrus limon ). Proviene generalmente dall’Oriente.

L’albero del limone raggiunge dai 3 ai 6 metri di altezza, i germogli e i petali sono bianchi, produce un frutto giallo all’esterno e incolore all’interno; di forma sferica fino ad ovale, spesso con una protuberanza all’apice e appuntito all’altra estremità, la buccia può essere sia liscia che ruvida, più o meno foderata all’interno con una massa bianca spugnosa detta albedo. Solitamente i limoni si coltivano per la produzione di frutti ma la pianta può anche essere coltivata in vaso a scopo ornamentale.  Sia la corteccia che le foglie sono molto sensibili a vento e freddo, dunque devono crescere in ambienti con clima mite.

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piante di limone
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fiore di limone
limoni
limoni gialli

Deriva dall’arabo laymūn che significa limone o dal termine persiano limun che intende genericamente tutti gli agrumi (termine affine al sanscrito nimbu).

La pianta è coltivata esclusivamente nella fascia subtropicale ed in generale in Italia su tutte le zone dal clima temperato, in particolare in Campania, Calabria e Sicilia. Nelle giuste condizioni climatiche una singola pianta adulta arriva a produrre anche dai 600 agli 800 frutti all’anno. Abbiamo varie tipologie di questo frutto, in base alla zona di produzione: limone della Costa D’Amalfi, di Sorrento, di Siracusa, limone corso (dalla Corsica), Mano di Buddha, limone marocchino, greco, yemenita. Proprio riguardo al frutto stesso può cambiare il colore della buccia esterna da bianco, verde o giallo, così varia anche il sapore e l’acidità interna. La differenziazione più comune è quella tra limoni verdi e gialli, ma secondo gli studiosi è una differenza esclusivamente commerciale, uno è più maturo e quindi conservato di più sull’albero, uno meno, perché subito raccolto. 

Caratteristica principale del frutto del limone è la sua acidità, infatti al suo interno esso contiene una grande quantità di vitamina C e acido citrico che rafforza il sistema immunitario perché stimola i globuli bianchi, e quindi combatte i sintomi dell’influenza. Un altro suo grande beneficio è la cura dello scorbuto, una malattia scoperta, per la mancanza di vitamina C, nel 1700, curabile appunto con il limone che ne contiene a quantità. 

Una variante del limone e il volkameriano (citrus volkameriana), un ibrido tra limone (citrus limon) e arancio amaro (citrus aurantium). Ha le foglie verde intenso, i frutti hanno la buccia colore arancio e la polpa acida simile al limone stesso; si coltiva in terreni sabbiosi, ed è resistente al gelo. L’altra variante è il limone meyer (citrus mayeri), originario della Cina, un ibrido da limone e arancio dolce (citrus sinensis), i suoi frutti sono simili a quelli del limone, ma meno aspri e ricchi di succo; viene caratterizzato dalla sua resistenza alle basse temperature e dal suo valore ornamentale.

Le sue origini sono dubbie: potrebbe essere stato coltivato inizialmente in Cina dalla dinastia Song (X-XIII secolo d.C.), ma secondo alcuni studiosi era già conosciuto dai Romani, come si vede in alcuni affreschi ritrovati a Pompei e Cartagine, dove è raffigurato. tuttavia, secondo altri studiosi, è possibile che gli autori di quelle opere avessero importato gli agrumi o li avessero visti nei loro paesi di origine.  Intorno al 700 d.C il limone si diffuse in Persia, Iraq e Egitto. Dal termine persiano che si pronuncia līmū e indica genericamente gli agrumi deriva il termine “limone”. Le prime descrizioni letterarie del limone si hanno in scritti arabi del X e XII secolo, gli alberi di limoni furono utilizzati inizialmente dagli arabi come piante ornamentali. In Europa la prima coltivazione di limoni è stata avviata prima dell’anno Mille in Puglia, sul Gargano ove ancora oggi viene coltivato una cultivar unica, il limone femminello, dai botanici ritenuta la più antica d’Italia, poi in Sicilia.