Il tiglio, Tiglia Tomentosa, è un genere di piante arboree appartenente alla famiglia delle Tiliacee, originario dell’emisfero boreale.
Descrizione
È un albero di notevoli dimensioni, molto longevo. Il tronco del tiglio è robusto, i rami sono numerosi e forti tanto da formare un’ampia chioma ovata. La corteccia dapprima liscia presenta nel tempo screpolature. Le foglie, di colore verde scuro, sono cuoriformi alla base, acute all’apice, dal margine variamente seghettato. I fiori, particolarmente profumati, hanno la corona di cinque petali di colore giallognolo, e sbocciano da maggio a luglio.
La pianta del Tiglio nel periodo della fioritura


Etimologia
Il nome deriva dal greco ptilon che vuol dire ala perché si riferisce alla caratteristica brattea appiattita e allungata posta lateralmente sul peduncolo delle infiorescenze e dal latino tilia.
Habitat
Il Tiglio nostrano occupa un vasto areale centro-europeo. Predilige i boschi umidi di latifoglie dove si trova associato all’olmo, al frassino, all’ontano e al faggio. In Italia è diffuso in tutte le regioni dal piano a 1200 metri di altitudine.
Proprietà
Le foglie e i fiori per i loro principi attivi sono utilizzati in fitoterapia per combattere l’insonnia, il nervosismo e disturbi delle vie aree, tachicardia, mal di testa dovuti a stati d’ansia e di stress, poiché svolgono azioni rilassanti sul sistema circolatorio. Il Tiglio, come il frassino e il biancospino, ha una capacità eccezionale di assorbire anidride carbonica dall’aria e contribuisce a diminuire l’inquinamento, è presente in molte città, come ad esempio Roma. Controindicazioni – Il tiglio, in genere ben tollerato, è però sconsigliato ai cardiopatici, alle donne in gravidanza e allattamento, e può provocare dermatiti e reazioni anche gravi a chi è allergico ad uno dei suoi principi attivi. Può avere effetto lassativo, specie se usato in grandi quantità.
Curiosità
Sono tante le credenze popolari e le tradizioni di diverse origini che collegano il tiglio all’amore coniugale e all’universo femminile.
Nella leggenda di Filemone e Bauci, il marito si trasforma in una quercia, tipico albero legato alla figura maschile, mentre la moglie diventa un dolce tiglio.
Un altro mito greco racconta che la ninfa Filira, figlia di Oceano, si unisce un giorno a Crono, il quale, sorpreso dalla moglie Rea, si trasforma in un cavallo che si allontana al galoppo. Quando Filira ebbe partorito, si accorse che il divino neonato Chirone era mezzo uomo e mezzo cavallo. Ne provò una tale vergogna che chiese al padre di essere trasformata nel tiglio che da allora portò in greco il suo nome. Il mito greco ne ha fatto una pianta sacra ad Afrodite.
Il tiglio è uno degli alberi sacri a molti popoli nordici, per i Germani il tiglio era importante anche perché lo strato interno della sua corteccia forniva le fibre con cui si tessevano gli abiti.
Sotto il tiglio, là nella landa,
là dov’era il nostro letto,
voi che passate potete vedere
come rompemmo fiori ed erba.
Davanti al bosco, nella valle
così bene cantava l’usignolo…
[Ballata medievale di Walther von derVogelweide, cantata da Angelo Branduardi]