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CALENDULA

Calendula

La Calendula, Calendula officinalis,  è una specie originaria dell’Europa, del Nord Africa e del Medio Oriente, è la pianta officinale per eccellenza della famiglia delle Asteraceae.

E’ una pianta erbacea con fusto carnoso, presenta numerose foglie verdi spatolate leggermente dentate ai margini ricoperte da una leggera ma fitta peluria. I fiori sono capolini giallo – arancio con una corolla composta da numerosi e lunghi petali somiglianti a quelli della margherita. La calendula è una pianta erbacea annuale o perenne coltivata a scopo ornamentale e per le sue proprietà fitoterapiche. Fiorisce dall’inizio dell’estate fino a novembre inoltrato.

Il nome del genere deriva dal termine latino Calendae, termine con cui si indicava il primo giorno del mese. Infatti questa pianta dai fiori arancio e giallo-arancio, fiorisce dall’autunno alla primavera.

La Calendula è originaria del bacino del Mediterraneo, ma nel corso del tempo si è adattata anche a climi più freddi. Cresce spontanea anche nelle regioni con clima temperato. E’ molto facile da coltivare e viene usata sia come pianta ornamentale nei giardini, sia negli orti perché attira gli insetti impollinatori e migliora il terreno tenendo lontano alcuni parassiti, quali i nematodi.

Per uso esterno, la calendula possiede attività antinfiammatoria, antibatterica, antivirale e immunostimolante e favorisce la guarigione delle ferite con attività cicatrizzante. Molte delle formulazioni in commercio ne sfruttano le proprietà antiinfiammatorie per uso esterno (creme e pomate) per sfiammare l’epidermide e lenire la cute. Della pianta della calendula si utilizzano i fiori, il periodo migliore perla loro raccolta è appena sono sbocciati perché contengono tutti i principi attivi benefici per il corpo. La calendula, una volta raccolta, viene essiccata per la preparazione di tisane estemporanee o per estrazione come creme e pomate.

Nella mitologia greca il fiore nacque dalle lacrime di Afrodite per l’amato Adone, eroe greco e giovane amante della dea, che morì trafitto da un cinghiale inviatogli da Ares, compagno della dea. La calendula rappresenta il fiore del dolore e della pena, essendo un fiore che abbassa il capolino al tramonto.

Il fiore era utilizzato in passato dai contadini come “barometro”, questo perché se l’aria è troppo umida i capolini durante il giorno non si aprono, basta quindi osservarli per sapere se aspettarsi una giornata di pioggia oppure no.